EVENTO TRASCORSO
Dante Trail: Ivano Marescotti in "DANTE, un patàca"
Comune di Cesena
Events may vary, always contact the organizers before going to the site.
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In occasione delle celebrazioni dell'Anno dantesco per i 700 anni dalla morte del Poeta e nell'ambito del progetto "Dante Trail", l'Unione del Comuni della Valle del Savio presenta "Dante, un patàca", di e con Ivano Marescotti, e liberamente ispirato alla Divina Commedia di Dante Alighieri e a "A dìla s-cèta" di Francesco Talanti (Edizioni del Girasole, Ravenna), a Sarsina, ore 19.30, presso l'Abbazia di San Salvatore in Summano (Badia di Montalto).
- L'arrivo al luogo dello spettacolo è possibile solo tramite percorso a piedi con rientro in notturna.
- Per eventuali richieste da parte di persone con mobilità ridotta si prega di contattare gli organizzatori (posti limitati).
- Prima dello spettacolo è prevista una camminata trekking da Sarsina a Badia di Montalto con partenza alle ore 18.00. È prevista una degustazione enogastronomica dopo lo spettacolo.
- Camminata e degustazione sono facoltative.
- Lo spettacolo è fuori abbonamento e non è compreso nella prevendita del Plautus Festival.
PROGRAMMA DETTAGLIATO
- ore 17.45 ritrovo all'imboccatura di via Montalto angolo strada SR71, si può parcheggiare presso il centro sportivo Sarsina, nell'area sosta camper o nelle vicinanze del cimitero. La camminata potrebbe risultare impegnativa per chi non è allenato, è vivamente consigliato abbigliamento adatto, zaino, coperta o telo, borraccia e torcia.
- ore 18.00 partenza camminata in gruppi di 20 accompagnati dalle guide naturalistiche e dagli uomini della Proloco di Sarsina, la camminata durerà al'incirca 1h e 15'
- ore 19.15 arrivo alla Badia di Montalto
- ore 19.30 inizio spettacolo (si potrà assistere allo spettacolo seduti a terra sul proprio telo)
- ore 20.30 degustazione enogastronomica a cura della Pro loco di Sarsina
- ore 21.30 Partenza per il ritorno in notturna ai parcheggi.
Per info e prenotazioni:
- tel. 370 3685093 (tutti i giorni dalle 16.00 alle 19.00)
- www.facebook.com/ufficioturisticosarsina
- e-mail: spettatore@sillaba.org
LO SPETTACOLO
Il protagonista del monologo, tale Dante di Villanova di Bagnacavallo, fugge inseguito dagli abitanti della cittadina e, naturalmente, si perde. Verrà in suo aiuto "Virgilio", il quale parla un linguaggio strano: l’italiano di Alighieri, appunto. "É scòrr còma un lìvar stampea" dirà il nostro, perplesso. I termini sono dunque rovesciati: nel mondo visto dal basso del protagonista, sarà paradossalmente l’italiano di Alighieri ad essere incomprensibile, a necessitare di traduzione in dialetto. La colossale e roboante pernacchia del "cul" che "fece trombetta" con cui si concludeva il canto XXI non sarà che l’annuncio di ben più orrende visioni: il Conte Ugolino e Lucifero in persona (dai canti XXXIII e XXXIV tradotti dallo stesso Marescotti), prima di arrivare ad essere consegnato da "Virgilio" nelle mani ambite-ambigue di Beatrice e subire le purghe del Purgatorio.
Ogni Regione italiana ha avuto autori che hanno tradotto la Divina Commedia nel proprio dialetto: per quanto l’operazione in sé sia assolutamente legittima, in genere sono state traduzioni scolastiche e pedisseque, di scarso interesse artistico e letterario. A Francesco Talanti, nel tradurre i suoi sei canti dell’Inferno qui utilizzati (I, II, III, V, XIX, XXI) non interessa la traduzione letterale, ma la loro interpretazione, lo spirito di un’epoca e di un linguaggio.
Lo spettacolo dunque pretende di accostare Dante (senza alcuna soggezione culturale né subalternità), alla sua reinterpretazione resa da Talanti, mescolando liberamente l’italiano aulico di Dante al “basso” dialetto romagnolo. Una scrittura scenica originale che s’innesta nella tragicità dell’universo dantesco, favorendo tuttavia gli aspetti ironici e comici della sua scrittura, esaltati dall'alternanza col dialetto.
- L'arrivo al luogo dello spettacolo è possibile solo tramite percorso a piedi con rientro in notturna.
- Per eventuali richieste da parte di persone con mobilità ridotta si prega di contattare gli organizzatori (posti limitati).
- Prima dello spettacolo è prevista una camminata trekking da Sarsina a Badia di Montalto con partenza alle ore 18.00. È prevista una degustazione enogastronomica dopo lo spettacolo.
- Camminata e degustazione sono facoltative.
- Lo spettacolo è fuori abbonamento e non è compreso nella prevendita del Plautus Festival.
PROGRAMMA DETTAGLIATO
- ore 17.45 ritrovo all'imboccatura di via Montalto angolo strada SR71, si può parcheggiare presso il centro sportivo Sarsina, nell'area sosta camper o nelle vicinanze del cimitero. La camminata potrebbe risultare impegnativa per chi non è allenato, è vivamente consigliato abbigliamento adatto, zaino, coperta o telo, borraccia e torcia.
- ore 18.00 partenza camminata in gruppi di 20 accompagnati dalle guide naturalistiche e dagli uomini della Proloco di Sarsina, la camminata durerà al'incirca 1h e 15'
- ore 19.15 arrivo alla Badia di Montalto
- ore 19.30 inizio spettacolo (si potrà assistere allo spettacolo seduti a terra sul proprio telo)
- ore 20.30 degustazione enogastronomica a cura della Pro loco di Sarsina
- ore 21.30 Partenza per il ritorno in notturna ai parcheggi.
Per info e prenotazioni:
- tel. 370 3685093 (tutti i giorni dalle 16.00 alle 19.00)
- www.facebook.com/ufficioturisticosarsina
- e-mail: spettatore@sillaba.org
LO SPETTACOLO
Il protagonista del monologo, tale Dante di Villanova di Bagnacavallo, fugge inseguito dagli abitanti della cittadina e, naturalmente, si perde. Verrà in suo aiuto "Virgilio", il quale parla un linguaggio strano: l’italiano di Alighieri, appunto. "É scòrr còma un lìvar stampea" dirà il nostro, perplesso. I termini sono dunque rovesciati: nel mondo visto dal basso del protagonista, sarà paradossalmente l’italiano di Alighieri ad essere incomprensibile, a necessitare di traduzione in dialetto. La colossale e roboante pernacchia del "cul" che "fece trombetta" con cui si concludeva il canto XXI non sarà che l’annuncio di ben più orrende visioni: il Conte Ugolino e Lucifero in persona (dai canti XXXIII e XXXIV tradotti dallo stesso Marescotti), prima di arrivare ad essere consegnato da "Virgilio" nelle mani ambite-ambigue di Beatrice e subire le purghe del Purgatorio.
Ogni Regione italiana ha avuto autori che hanno tradotto la Divina Commedia nel proprio dialetto: per quanto l’operazione in sé sia assolutamente legittima, in genere sono state traduzioni scolastiche e pedisseque, di scarso interesse artistico e letterario. A Francesco Talanti, nel tradurre i suoi sei canti dell’Inferno qui utilizzati (I, II, III, V, XIX, XXI) non interessa la traduzione letterale, ma la loro interpretazione, lo spirito di un’epoca e di un linguaggio.
Lo spettacolo dunque pretende di accostare Dante (senza alcuna soggezione culturale né subalternità), alla sua reinterpretazione resa da Talanti, mescolando liberamente l’italiano aulico di Dante al “basso” dialetto romagnolo. Una scrittura scenica originale che s’innesta nella tragicità dell’universo dantesco, favorendo tuttavia gli aspetti ironici e comici della sua scrittura, esaltati dall'alternanza col dialetto.
WHERE IS IT
Cesena, (FC)
a partire da 10.00 €
DAYS & HOURS
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INFO & BIGLIETTI
IAT Cesena
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