EVENTO TRASCORSO
Visite guidate
Chiesa di San Geminiano
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Visite guidate alla Chiesa seicentesca di San Geminiano, patrono di Modena, nell'area del castello medioevale di Pompeano nel comune di Serramazzoni - Modena. Le visite della durata di 2 ore circa si terranno al pomeriggio di sabato 5 ottobre e 12 e 19 ottobre 2024 dalle ore 16.30. La guida è uno storico del luogo che ha seguito come geometra i lavori di restauro. E' possibile cenare nel borgo dalle ore 19 all'Agriturismo Cacciatori con degustazione prodotti locali quali tortellini e tortelloni preparati in loco, seguiti da gnocco e tigelle con salumi, lardo e cinghiale.
Il borgo di Pompeano è caratterizzato da un aggruppamento di edifici di origine medioevale arroccato su un poderoso masso di ofiolite erto ed isolato e da un caseggiato sviluppatosi ai suoi piedi nel tempo. L’unitarietà e singolarità scenografica di insieme, valorizzate dalla suggestiva e ardita collocazione in posizione dominante, conferiscono all’antico complesso, comprendente strutture risalenti all’originario impianto castellano, notevole rilevanza paesaggistica associata ad una consistente importanza sul piano storico e architettonico.
“il Castello di Pompeano, con tutte le sue pertinenze, prima di fare parte del Contado di Gombola, doveva avere avuto più appartenenze. Le prime notizie che si sono potute raccogliere su questo castello risalgono all’anno 926, quando il 15 dicembre, in “Saxo Pompinjano”, viene rogato un atto, per la vendita di terreni, da parte del Conte Rodolfo, figlio o discendente di Auteramo Conte di Cittanova. Al castello, che è, come ancora si può ammirare, posto sulla sommità di un isolato sasso serpentinoso di natura magmatica, si accede solamente salendo dal sottostante borgo di Pompeano, lungo una scalinata scavata nella roccia all’esterno delle mura merlate. Attraverso un grande portale si entra nella cinta castellana dove esistevano, al momento dell’arrivo a Pompeano di uno dei protagonisti della nostra storia, il marchese Ferdinando Calori Cesi: una torre quadrata con merli, una piccola torretta cilindrica, un palazzetto e, poste in fila da nord a sud, una piccolissima canonica appoggiata a quella che poi diventerà la facciata della Chiesa, la Chiesa stessa, piccola, bassa, coperta con lastre di pietra e con due piccoli altari appena accennati esternamente nei muri laterali; oltre l’abside, un locale che fungeva da sagrestia, poi un piccolo cimitero coperto ed infine un’altra piccola costruzione detta “Cà della Giulia”.
L’edificio più importante, naturalmente, era il Palazzetto abitato dal Marchese Ferdinando e dalla sua servitù. La costruzione, in pietra locale, fu rimaneggiata, nel tempo, più volte. Nell’intento, poi, di migliorare l’aspetto della piccola e bassa facciata, furono aggiunte due bifore e un portico sorretto da due colonne e archi a sesto acuto in mattone. Il tutto in contrasto con l’architettura povera della restante parte dell’edificio. Certamente lassù sul “Sasso”, sino all’arrivo, nel 1872, del dinamico don Vincenzo Tassoni, nominato Parroco di Pompeano proprio quell’anno, lo scorrere della vita doveva essere molto tranquillo e di questo doveva essere particolarmente compiaciuto il Marchese Calori Cesi che proprio in quegli anni, abitando in quel luogo, aveva scritto alcune delle sue già citate opere. Ma ben presto , all’interno di quel castello, luogo di silenzi e di pace, dovette assistere a notevoli cambiamenti che coinvolsero lui stesso, uomo di forte ed impetuoso carattere, il Parroco, uomo altrettanto volitivo e gli abitanti di Pompeano (da” La storia della Chiesa, del campanile e della Canonica di Pompeano autore Mario Toni 1999).
Pompeano si colloca a pochi chilometri di distanza dai tracciati di due importanti viabilità storiche che attraversano il territorio dell’appennino modenese :
- La Via Romea Germanica Imperiale che collegava mondo latino-mediterraneo e quello germanico, divenne importante con l’impero romano e proseguì per tutto il medioevo per ragioni economiche, religiose e politiche.
- La strada ducale Via Vandelli, antica via commerciale e militare, realizzata a metà del XVIII secolo dal duca Francesco III d’Este, per collegare Modena (capitale dell'omonimo ducato) e Massa. Fu la prima grande strada di comunicazione dopo le vie romane e madre di tutte le strade moderne.
La visita guidata conduce il turista alla riscoperta dell’antica e straordinaria storia di questo piccolo borgo appenninico, attraverso gli aspetti geologici, ambientali, architettonici e culturali che caratterizzano l’insediamento, fino a ripercorre la campagna di lavori di restauro, che tra fine degli anni ’90 del secolo scorso e il primo decennio del secolo in corso, hanno portato al recupero del complesso castellano, consentendo un suo riutilizzo a fini religiosi e turistici.
Il borgo di Pompeano è caratterizzato da un aggruppamento di edifici di origine medioevale arroccato su un poderoso masso di ofiolite erto ed isolato e da un caseggiato sviluppatosi ai suoi piedi nel tempo. L’unitarietà e singolarità scenografica di insieme, valorizzate dalla suggestiva e ardita collocazione in posizione dominante, conferiscono all’antico complesso, comprendente strutture risalenti all’originario impianto castellano, notevole rilevanza paesaggistica associata ad una consistente importanza sul piano storico e architettonico.
“il Castello di Pompeano, con tutte le sue pertinenze, prima di fare parte del Contado di Gombola, doveva avere avuto più appartenenze. Le prime notizie che si sono potute raccogliere su questo castello risalgono all’anno 926, quando il 15 dicembre, in “Saxo Pompinjano”, viene rogato un atto, per la vendita di terreni, da parte del Conte Rodolfo, figlio o discendente di Auteramo Conte di Cittanova. Al castello, che è, come ancora si può ammirare, posto sulla sommità di un isolato sasso serpentinoso di natura magmatica, si accede solamente salendo dal sottostante borgo di Pompeano, lungo una scalinata scavata nella roccia all’esterno delle mura merlate. Attraverso un grande portale si entra nella cinta castellana dove esistevano, al momento dell’arrivo a Pompeano di uno dei protagonisti della nostra storia, il marchese Ferdinando Calori Cesi: una torre quadrata con merli, una piccola torretta cilindrica, un palazzetto e, poste in fila da nord a sud, una piccolissima canonica appoggiata a quella che poi diventerà la facciata della Chiesa, la Chiesa stessa, piccola, bassa, coperta con lastre di pietra e con due piccoli altari appena accennati esternamente nei muri laterali; oltre l’abside, un locale che fungeva da sagrestia, poi un piccolo cimitero coperto ed infine un’altra piccola costruzione detta “Cà della Giulia”.
L’edificio più importante, naturalmente, era il Palazzetto abitato dal Marchese Ferdinando e dalla sua servitù. La costruzione, in pietra locale, fu rimaneggiata, nel tempo, più volte. Nell’intento, poi, di migliorare l’aspetto della piccola e bassa facciata, furono aggiunte due bifore e un portico sorretto da due colonne e archi a sesto acuto in mattone. Il tutto in contrasto con l’architettura povera della restante parte dell’edificio. Certamente lassù sul “Sasso”, sino all’arrivo, nel 1872, del dinamico don Vincenzo Tassoni, nominato Parroco di Pompeano proprio quell’anno, lo scorrere della vita doveva essere molto tranquillo e di questo doveva essere particolarmente compiaciuto il Marchese Calori Cesi che proprio in quegli anni, abitando in quel luogo, aveva scritto alcune delle sue già citate opere. Ma ben presto , all’interno di quel castello, luogo di silenzi e di pace, dovette assistere a notevoli cambiamenti che coinvolsero lui stesso, uomo di forte ed impetuoso carattere, il Parroco, uomo altrettanto volitivo e gli abitanti di Pompeano (da” La storia della Chiesa, del campanile e della Canonica di Pompeano autore Mario Toni 1999).
Pompeano si colloca a pochi chilometri di distanza dai tracciati di due importanti viabilità storiche che attraversano il territorio dell’appennino modenese :
- La Via Romea Germanica Imperiale che collegava mondo latino-mediterraneo e quello germanico, divenne importante con l’impero romano e proseguì per tutto il medioevo per ragioni economiche, religiose e politiche.
- La strada ducale Via Vandelli, antica via commerciale e militare, realizzata a metà del XVIII secolo dal duca Francesco III d’Este, per collegare Modena (capitale dell'omonimo ducato) e Massa. Fu la prima grande strada di comunicazione dopo le vie romane e madre di tutte le strade moderne.
La visita guidata conduce il turista alla riscoperta dell’antica e straordinaria storia di questo piccolo borgo appenninico, attraverso gli aspetti geologici, ambientali, architettonici e culturali che caratterizzano l’insediamento, fino a ripercorre la campagna di lavori di restauro, che tra fine degli anni ’90 del secolo scorso e il primo decennio del secolo in corso, hanno portato al recupero del complesso castellano, consentendo un suo riutilizzo a fini religiosi e turistici.
WO IST ES
Via Castello di Pompeano, fraz. Pompeano, 41028, Serramazzoni, (MO)
a partire da 10.00 €
TAGE & FAHRPLäNE
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INFO & BIGLIETTI
Ghiddi Marialuisa
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