EVENTO TRASCORSO

Riapertura museo civico di Argenta dal Primo maggio 2021

Museo Civico

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Percorrendo la Via Romea Germanica, antico itinerario che ripercorre le tappe del viaggio intrapreso nel XII secolo dal Monaco Alberto di Stade verso Roma, si trova l'Ecomuseo di Argenta, articolato in tre sezioni museali e una naturalistica: il Museo delle Valli, il Museo della Bonifica, il Museo Civico e le oasi di Campotto, un luogo incantato da visitare. Sono tra le più vaste zone umide d’acqua dolce dell’Italia settentrionale, riconosciute d’interesse internazionale nel 1976 ai sensi della convenzione di Ramsar e Sesta Stazione del Parco del Delta Del Po Emilia-Romagna: un territorio di 1600 ha che comprende le casse di espansione Campotto-Bassarone e Vallesanta e il bosco igrofilo del Traversante. Il Museo Civico, nella chiesa di San Domenico, in Argenta capoluogo, si compone della Pinacoteca Comunale e della Sezione archeologica; documenta aspetti di vita artistica della città ed, in particolare con le raccolte archeologiche, l'evoluzione dei popolamenti sparsi fino agli insediamenti urbani, cinti da mura, in un'area da sempre dominata dalle acque. La Sezione archeologica del museo civico, comprende i reperti provenienti dai siti indagati nel territorio argentano, dall'alto medioevo all'età moderna, proposti con ricostruzioni di ambiente e delle attività umane. In particolare con l'insediamento plebano di San Giorgio emerge un probabile preesistente insediamento ostrogoto, prima della riconversione del sito al culto ortodosso di VI secolo; testimonianza ne è una pregevole fibbia da cintura ostrogota, declinante a teste d'aquila, appartenente al vestiario funerario femminile; ed ancora il mosaico pavimentale dell'età della fondazione di VI sec. dall'evidente manifattura ravennate e afferente alla cultura bizantina, con splendide anatidi in girali di acanto. Ed ancora, l'insediamento palafitticolo di Palmanova, posto ai margini della laguna, da cui emerge un'economia delle acque, con forte dominanza della pesca, ed un abitato dalle edificazioni tipicamente palustri costruite con la canna comune e le essenze igrofile del bosco planiziale. Sono inoltre esposti i reperti rinvenuti in occasione degli scavi di via Vinarola (con il fossato di riempito e arginato mediante la tecnica del paraduro estense, che consente nel tardo medioevo l'espansione urbana di Argenta ben oltre San Nicolò) tra questi, è interessante il ritrovamento della placca di pellegrinaggio proveniente dal monastero di Saint Gills in Francia, che attesta sulle rotte devozionali europee ed i traffici per vie d'acqua nell'entroterra padano, la collocazione strategica di Argenta e del Po di Primaro (oggi Reno) dotati probabilmente di scalo fluviale sin dall'anno mille. L' insegna di pellegrinaggio rinvenuta nello scavo di Via Vinarola è la testimonianza del passaggio dei pellegrini per Argenta. L’indagine di questo sito, condotta nel 1993 in condizioni di emergenza, ha lo scopo di documentare quanto emerso da uno sterro eseguito nell’area dell’ex cinema Alexander, in occasione della costruzione di alcuni ambienti interrati: il rinvenimento tra le vie Vinarola e Aleotti di un fossato bonificato di età tardomedievale che ha arricchito la storia urbana di Argenta di un dato che colma un vuoto di informazioni sul periodo dall'altomedioevo all'età moderna, tra l'altro poverissimo anche di documentazione scritta. Infine la collezione di ceramiche graffite provenienti da un butto di bottega rinvenuto presso un'antica osteria del centro. La produzione di graffita è riscontrata in Argenta tra XVI e XVII secolo, sostenuta da una vivace tradizione di vasai; la presenza di oltre 30 stemmi ed iconologie araldiche rivela una committenza signorile e abbiente non solo locale, a fianco ovviamente di manufatti monocromi di uso domestico comune.
La Pinacoteca propone, in un arco cronologico tra XV e XVIII secolo, opere come la "Decollazione del Battista" di Ippolito Scarsella, detto lo Scarsellino; la "Madonna in trono col bambino tra i Santi Lazzaro e Giobbe" di Benvenuto Tisi detto il Garofalo; il "Terremoto di Argenta" di Camillo Ricci; l'imponente trittico de "La nascita del Battista" di Marco Niccolò Balestri; il polittico di Antonio Aleotti, la "Fuga in Egitto" di Pietro Dulouvier maturato nella scuola del Reni, "Cristo nell'orto" di Domenico Fetti ecc.. e sculture di vari autori emiliani.
Nel circuito artistico sono inclusi gli affreschi dell'abside della chiesa ospitante di San Domenico con le "Storie della vita di S. Giovanni Battista e i Dottori della Chiesa".
Venite a visitare il patrimonio archeologico conservato nel Museo civico di Argenta, e la magnifica pinacoteca!.
ORARI:
Apertura Sabato, Domenica e festivi dalle ore 15.30 alle ore 18.30 nei mesi di Marzo, Aprile, Maggio, Giugno, Luglio, Settembre e Ottobre. Nelle altre giornate si può effettuare l'apertura solo su prenotazione.
Possibilità di prenotazione visite guidate a pagamento per gruppi minimo di 5 persone, a pagamento.
Chiuso tutti i Lunedì non festivi, il mese di Gennaio, Febbraio, Agosto, Novembre e Dicembre. Il sabato e nei giorni festivi prenotazione obbligatoria con un giorno di anticipo.
­Où EST-CE
Via G. B. Aleotti, 46, Argenta, (FE)

­ gratuito

JOURNéES & HORAIRES
­INFO & BIGLIETTI